Il riflesso delle ombre sui vetri appannati dai respiri affannosi, quasi disegna un alone malato che ostruisce la vista al di là, la vita è sospesa come fumo, tra il freddo dei giorni spinosi e l’ansia calda chiusa in casa. Quante palpebre si schiudono ogni giorno nello stesso istante? E quanti riposano per sempre? Sono domande da non porsi, le risposte non sarebbero numeri ma conti alla rovescia, date d’inizio e fine, memento di scadenze prossime per tutti. Il riflesso delle ombre sui vetri inquieta e tormenta, suggerisce verità insopportabili, meglio passare la mano, cancellare, il fiato, la patina umida, i fantasmi.
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